Milano Restauro Cenacolo di Leonardo

Milano Presentato il progetto "Una cena da non perdere"
20 Apr

Milano Restauro Cenacolo di Leonardo

Milano Restauro Cenacolo di Leonardo – Milano Presentato il progetto “Una cena da non perdere”

Milano Restauro Cenacolo di Leonardo, aria più pulita e più visitatori. Milano, 19 aprile 2017 – Un milione di euro per il Cenacolo Vinciano. E’ la cifra messa a disposizione da Eataly per preservare il capolavoro di Leonardo affrescato nella basilica di Santa Maria delle Grazie. L’Ultima Cena è un’opera fragile che in cinque secoli di vita ha avuto tanti restauri. Questo è il primo restauro ambientale che garantirà all’opera altri cinque secoli di vita e per altri 500 anni l’umanità non si perderà questa cena.

Il progetto di restauro è stato presentato nell’ambito della serara intitolata “Una cena da non perdere”. Hanno partecipato il ministro per i Beni Culturali, Dario Franceschini. Lo scrittore Alessandro Baricco. Il vicario episcopale per la Cultura dell’arcidiocesi di Milano, monsignor Luca Bressan e la direttrice del Cenacolo Vinciano, Chiara Rostagno. Franceschini ha aggiunto: “Mi è stato detto che con l’intervento di tutela al Cenacolo vinciano si potrà triplicare il numero di visitatori”.

Milano Restauro Cenacolo di Leonardo – Intervento Iniziato

L’Intervento complessivo di tutela e conservazione, oltre al sostegno di Eataly, potrà contare su 1,2 milioni di fondi statali. In particolare, si interverrà per igienizzare il microclima dell’area in cui è collocato il capolavoro. Pulendo l’aria e consentendo così un numero più ampio di visitatori senza influire negativamente sullo stato di conservazione. La fine dei lavori dell’intervento per tutelare l’opera è prevista per il 2019, anno del cinquecentenario della morte di Leonardo.

Il lavoro è già iniziato. Il Cenacolo è sotto l’esame di un pool di esperti. Ora altri scienziati tentano di metterlo sotto una campana di vetro. Fermare il tempo, per consegnare il capolavoro alle future generazioni, farlo vivere per altri cinquecento anni. Tecnologie, costose. Impianti capaci di sparigliare le micidiali polveri sottili e gli inquinanti che ogni visitatore involontariamente porta con sé nel Refettorio. Obiettivo: immettere 10.000 metri cubi di aria pulita ogni ora (oggi sono 3.500). Consentire più ingressi ogni giorno (oggi sono 1.320). Oggi il Cenacolo richiama 2 milioni di visitatori ogni anno da tutto il mondo ma ne può accogliere solo 400 mila.

Milano Restauro Cenacolo di Leonardo – Ultima Cena

L’Ultima Cena è un’opera fragile che in cinque secoli di vita ha avuto tanti restauri. Questo è il primo restauro ambientale che garantirà all’opera altri cinque secoli di vita e per altri 500 anni. Per l’attuale intervento il patron di Eataly stanzierà circa 500mila euro in due anni, per un totale di 1 milione. La cifra comprende il restauro e la comunicazione, per portare sempre più turisti in Italia, attraverso una campagna di sensibilizzazione negli store Eataly nel mondo. Un milione e 200mila euro in tre anni arriveranno invece dallo Stato, con una partnership pubblico-privato. Si tratta di un restauro conservativo, mirato a potenziare il sistema di filtraggio dell’aria dell’ex-refettorio rinascimentale.

Il nuovo sistema, progettato dal MIBACT in collaborazione con i migliori istituti di ricerca italiani, come l’ISCR, il CNR, il Politecnico di Milano e l’Università degli Studi di Milano Bicocca, filtrerà circa 10.000 metri cubi di aria pulita al giorno, rispetto agli attuali 3.500 metri cubi, facendo respirare i cinque secoli di vita dell’Ultima Cena e garantendo la giusta ossigenazione per altri 500 anni. La sfida è coniugare la tutela del patrimonio artistico – culturale e la valorizzazione.

Appena terminato il dipinto, nel 1498, Leonardo si accorse subito che la parete mostrava lievi alterazioni. Nella parte a sinistra in basso si intravedeva già una piccola crepa. A soli 20 anni dalla sua esecuzione l’Ultima cena iniziava ad ammalarsi e a subire un processo di degradazione regressivo, notato anche da Giorgio Vasari, causato da un problema strutturale, intrinseco alla tecnica usata da Leonardo che, non amando l’affresco per l’eccessiva rapidità di esecuzione, impiegò una preparazione sperimentale, simile a quella usata per i dipinti su tavola e poco adatta per l’ambiente umido del Refettorio di Santa Maria delle Grazie.

Milano Restauro Cenacolo di Leonardo – Aria Pulita

Ultima cena da Eataly. Non poteva trovare connubio più azzeccato Oscar Farinetti, che decidendo di sostenere opere di restauro di beni artistici italiani, ha pensato di “adottare” il Cenacolo di Leonardo da Vinci. L’annuncio era già stato dato e ora sono stati presentati i dettagli dell’intervento, che permetterà di rendere l’aria all’interno dell’ex Refettorio più pulita, consentendo di proteggere il dipinto e di lasciar aumentare il flusso di visitatori. Oggi il limite è di 1.320 visite al giorno, per un totale di 400mila all’anno, ma le richieste sono di quasi 2 milioni. Una cena da non perdere, così è stato chiamato il progetto che ha visto la presenza a Milano del ministro per i Beni Culturali, Dario Franceschini, dello scrittore Alessandro Baricco, dell vicario episcopale per la Cultura dell’arcidiocesi di Milano, monsignor Luca Bressan e della direttrice del Cenacolo Vinciano, Chiara Rostagno.

Milano Restauro Cenacolo di Leonardo – Ultimi Interventi

Molti gli interventi di recupero e manutenzione che si sono succeduti. Ultimo quello terminato nel 1999, affidato a Pinin Brambilla Barcilon, considerata da molti “la donna che ha salvato l’Ultima Cena”. Con un restauro durato 22 anni, riuscì a dare nuova vita ad una delle opere più famose del mondo riportando alla luce i veri tratti disegnati da Leonardo. Ad esempio, modificò i capelli di Matteo da biondi a scuri. Oppure alcune bocche dei presenti a tavola da aperte, a chiuse, correggendo interventi del passato che avevano completamente stravolto l’opera vinciana. Quel restauro, ricordato come una delle opere più complesse nel campo della conservazione del patrimonio artistico italiano, non solo per la lunghezza della sua durata e per il numero di persone coinvolte, fu sostenuto dall’Olivetti, per un costo di circa 7 miliardi di lire.

Ma a non piacere è soprattutto lo slogan scelto da Farinetti per presentare l’operazione con espliciti rimandi commerciali: “Una cena così non te la puoi perdere”

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